venerdì 31 agosto 2012

Quello che non sapevi sull'arte egiziana




Le due fotografie proposte aiutano a capire quanto l'unione di diversi popoli e diverse culture sia determinante non solo dal punto di vista sociale, ma anche dal punto di vista artistico e culturale. Contrariamente a quanto forse si potrebbe pensare dopo una prima occhiata, le due maschere funerarie proposte sono entrambe egiziane.
La prima è la famosissima maschera di Tutankhamon e costituisce un classico esempio di arte egizia pre-romana: defunto bellissimo, chiaramente idealizzato. La seconda invece ha subìto le influenze romane. Dopo aver colonizzato l’Egitto, infatti, i romani si integrano con le tradizioni locali tanto da introdurne il realismo nell’arte funeraria. Il volto riprodotto è molto probabilmente quello del defunto mummificato.

R.M.

martedì 28 agosto 2012

La mistica popolare dell’azione ed il patriota rivoluzionario

Nei murales dell’Irlanda del Nord l’eroismo comunitario viene rappresentato attraverso la raffigurazione del gesto eroico, tale azione è compiuta da figure ignote che personificano la collettività. Un esempio di questo tipo di espressione è il noto murales The petrol bomber (sopra), che raffigura un ragazzo con indosso una maschera antigas e una molotov in mano; il disegno originale deriva da uno scatto del fotografo Clive Limpkin (Kelly, 2011). È una scena di guerriglia urbana e il primo piano ravvicinato vuole far emergere le connotazioni psicologiche e creare una forte intimità con l’osservatore; il sapiente uso dei colori e dei piani incrociati permette alla scena di guerra alle spalle del ragazzo di acquistare una grande profondità sia grafica sia emotiva: il giovane sembra tanto superiore ed imponente per via dell’asse ottico inclinato verso l’alto e del nero usato per il giubbotto e per la maschera antigas.
Una situazione simile è ricreata con The Rioter (sotto), in cui un ragazzo lanciatore di pietre visto di spalle si protegge con una grata e fronteggia i blindati britannici che stanno invadendo le aree cattoliche. In nessuno dei due casi descritti è possibile identificare una persona fisica nota, rappresentano quindi tutto il popolo e tutti i cattolici nordirlandesi; anche la giovane età dei combattenti rappresentati evoca la lotta del nuovo contro il vecchio.
“La città stessa e i suoi murales aiutano la comunità a ricordare e a fare del ricordo un monito all’azione che diviene comunitaria perché tutti possono divenire protagonisti sacrificando la propria individualità per l’Irlanda.” (Guerra, 2011, p. 47).



R.M.