lunedì 29 novembre 2010

Breve introduzione al Simbolismo

Il movimento simbolista riceve un nome ed uno stato civile grazie alla penna di Jean Moréas il 18 settembre del 1886, e si dilegua tra le convulsioni della prima guerra mondiale. 

Con la Rivoluzione Industriale, la società ha bisogno di molte braccia e porta milioni di persone a spostarsi verso le città: quello più colpito da queste trasformazioni è l'universo cattolico, infatti la rappresentazione tradizionale e simbolica si scontra con una fondata su valori radicalmente diversi. 

Il concetto di demoniaco nasce quando il concetto di modernità 
entra in contatto con il cattolicesimo (Walter Benjamin)

Si tratta di una vera e propria "deriva dei continenti": il retaggio cattolico dell'Europa, ovvero la tendenza alla stabilità, si scontra con un continente partito alla deriva, ovvero la brusca metamorfosi della vita pratica indotto dalla rivoluzione industriale. Niente sarebbe cambiato se tutte quelle persone fossero restate nelle loro campagne e nel mondo in cui erano nati e cresciuti. Realtà e sogno sono scesi in guerra.

Ne Il grande sconvolgimento (Henry de Groux, 1893) è visibile, in primo piano, un crocifisso spezzato: è uno sconvolgimento spirituale, tutta una società si congeda da un terreno familiare e amato e prende la strada dell'esilio. Questo è il fulcro dello spirito simbolista ed il crocifisso è un simbolo ambiguo ma essenziale: si riconosce l'esistenza di una pluralità di livelli (creato vs increato, reale vs surreale); il positivismo ammette invece una sola realtà.


Il pensiero positivista ha grande peso sulla società e gli artisti, che si sentono testimoni dell'esistenza di un altro mondo, quello del sogno, ne restano affascinati e al tempo stesso depressi. Se il mondo industriale si incarna nel ferro e nel fuoco, i simbolisti si rifugiano in aria e acqua, in ogni caso il simbolismo è dominato dall'assenza, il simbolo si riferisce sempre alla realtà assente e si sforza di rendere tangibile qualcosa di sconosciuto.

Le sue radici sono da ritrovarsi nel romanticismo letterario di Novalis e Victor Hugo, la differenza tra romanticismo e simbolismo però, sta nel diverso approccio con la natura: nel primo caso essa è vista come linguaggio stesso di Dio, nel secondo caso invece essa viene adoperata come sistema per scovare qualcosa di insolito che presti un volto, seppur minaccioso, al sogno più profondo. Non si tratta del sogno individuale, dell'artista, bensì del sogno della società intera e della cultura. Sarà proprio questo idealismo forsennato che porterà al rifiuto del movimento simbolista.

Il colosso (Francisco Goya, 1802-1812)
Possente metafora del panico suscitato da eventi 
che superano ogni possibile comprensione umana

R.M.

venerdì 19 novembre 2010

Arte contemporanea for dummies

Aldo Giovanni e Giacomo al Museo di Arte Contemporanea (da Anplagghed)

Come riassumere la percezione dell'arte tra la gente comune: un isterico critico d'arte molto erudito e due poveri comuni spettatori, che della materia sanno ben poco. 
Questo sketch dà voce sia alla cultura e alla profonda conoscenza dei movimenti artistici, sia ai luoghi comuni sui tagli nelle tele e sul riuso di normali oggetti quotidiani. 

La cosa molto importante, però, è che fa pensare: offre spunti di meditazione riguardo a quello che noi possiamo pensare o meno dell'arte moderna, e lo fa facendoci ridere. Quale modo migliore del piacere per stimolare una riflessione su noi stessi e su ciò che ci circonda?



R.M.