martedì 25 ottobre 2011

L'arte come maestra di vita.

«Ogni arte è nel tempo stesso superficie e simbolo.
Chi va oltre la superficie lo fa a suo rischio e pericolo.
Chi decifra il simbolo lo fa a suo rischio e pericolo.
L'arte in verità non rispecchia la vita, ma lo spettatore. (...)
Tutta l'arte è completamente inutile.»


- Oscar Wilde


È così che Wilde conclude l'introduzione al Ritratto di Dorian Gray, ed esprime alcune verità fondamentali riguardanti l'arte: un insieme di superfici e simboli, una fusione tra il concetto che viene rappresentato e la parte materiale che lo rappresenta. 
Proprio da qui deriva una delle grandi bellezze dell'arte, il fatto che possa esprimere qualcosa di profondo, che sfugge allo spettatore distratto ma non a colui che vuole davvero capire. Ed essendo che non esiste il manuale d'interpretazione di ogni opera, è naturale che l'interpretazione dell'opera stessa sia un rispecchiarsi di quello che noi crediamo. Possiamo vedere l'opera come a noi piace di più, come ce la sentiamo più vicina. Alla luce di tutto questo, quindi, il fatto che l'arte sia "inutile" è chiaramente uno dei paradossi di Wild. L'arte è tutto fuorchè inutile, ci indica la strada per guardare dentro noi stessi e per interpretare i simboli della vita. 



R.M.

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